Si scaffala la memoria
in cassetti polverosi,
poi, un giorno, tu,
come un pagliaccio
a molla, salti fuori.
Ma come ho fatto
a non pensarti mai
in tutti questi anni?
E come hai fatto tu,
che hai rovinato tutto,
a non pentirti mai
e a non cercarmi?
Ah, inutili pensieri
devastati dai tarli!
Tu fosti bello e bruno
e pieno di disprezzo,
la donna intelligente
proprio non ti piaceva,
me lo dicesti anche,
però baciavi bene
e mi sentivo, allora
così tradita e sola
per altri ingrati amori…
Ti volli, ti sorrisi,
illusa di cambiarti…
Sei vivo, o forse morto,
proprio non me ne importa.
Ora ti ficco dentro,
dove sei sempre stato,
solo mi spiace un poco
di averti ricordato!
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