Laggiù, nel tormentato
antico stagno
dove sepolti stanno
gli sfagni dei ricordi
e le torbiere antiche
dei miei nascosti affanni,
vorrei tornare, un giorno
a calpestare le malferme sponde
ed osservare con spavento i gorghi
e l’affiorare delle grasse bolle
e il loro infausto dire.
E poi cadere piano ed affogare
e ritrovare infine in fondo
il verde molle fiore algale
di quel lontano forse morto amore.
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