Qualcosa di tremendo
sta succedendo ora
verso i radi confini
dell’universo.
Lo so. Lo sento.
A me succede
di avere turbamenti
dei miei sensori
spazio temporali,
le antenne in sintonia
col tutto cui appartengo,
ed è temendo, di notte,
sentirle vibrare.
La rarefazione esterna,
la similitudine del dio
poco denso col nulla
del vuoto più estremo
e molto, molto lontano
non è un buon pensiero.
Sarà un bel giorno, invece,
quando il cammino
riprenderà all’inverso?
Ce la farà il dio
a ritornare denso
fino stritolarci
nel suo seno?
Finirà, per quel non tempo
il suo bizzarro parto
di differenziazione
che noi chiamiamo male?
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