Che ci fosse
una musica energetica
dell’universo,
come gli dei,
già lo sapevo.
Come gli dei,
la sentivo
col corpo
e col cuore
ed essendo mortale
quasi ne morivo.
Già da tempo
col loro linguaggio
la nominavo
e, quasi morendo,
io la cantavo.
Musica estrema,
spartito grande
di ogni evento ,
di tutto l’amore,
fin dal primo
atto creativo,
ma anche
di ogni morte,
arpeggio
e battimento
di ogni violenta
carezza con cui
ciò che è
fu concepito,
di ogni lacerante
grido materno
per la nascita
o morte di un figlio.
Mai sarà dato
conoscerla intera
fino al giorno
del compimento
e della riunione,
quando il Tutto
ritornerà in se stesso
mai morendo.
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