Io, dell’acqua
sentendo la voce,
tremavo di me,
del suo richiamo,
della voglia infinita
di abbandono,
poi, lentamente,
ritiravo la mano…
Non ne posso più
di come scorre la vita
dei pigolii di nido
di chi ha bisogno di me
e razzolare per vermi
e insettini
senza ascoltare
il richiamo dei cieli.
Crescete, vi prego,
miei nidiacei impigriti,
ché io possa volare.
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