Regalami un giorno
per andare al mare!
Ho in mente una baia
da dove è facile partire
per quel vecchio sogno
del viaggiare.
Perché c’è il canto di sirena
del sartiame pizzicato
dal sinuoso vento,
indiscreto amante
che sa dove toccare
e le polene con i turgidi seni,
eccitate dal viaggio,
già così offerte
alle carezze d’onda
e l’orizzonte chiuso verginale,
la voglia di varcarlo,
e l’ignoto possedere.
E c’è il rimpianto del partire,
con un fiato di terra,
pungente di pino,
polveroso del verde
del lecceto con le ghiande,
che, dai polmoni entrando,
poi ti lega il cuore.
E c’è il mio corpo stanco
ancorato al tavolino
di un fondale non marino
e l’azzurro d’occhi
della cameriera
del mio bar…
E tu che mi dipingi il mondo
e siamo qua…
Ho inserito nella mia immagine una copia ridotta di un acquerello di Riccardo Scarpellini, che ritrae un particolare della piazza che si apre sulla baia. Appoggiata a un tavolino del bar, l’opera, benché micronizzata, intende essere un omaggio al suo talento e un ricordo delle ore passate a sognare insieme, proprio in quei luoghi.
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