E poi, dopo giorni
veramente duri,
caro vicino,
col piccolo cane
con cui passeggi
la tua solitudine
sui freschi viali
di una città di mare,
il mattino,
caro vicino,
mi arrivi tu,
col tuo sorriso
sempre più disilluso
e, ben informato
su tutti i miei mali,
mi consegni così.,
fra la fretta di strada,
il marciapiede,
e la cristallizzazione
della portiera dell’auto
che già si chiude,
perché me ne vado,
mi consegni così,
col tuo sguardo
disarmante disarmato
annacquato,
la voglia e il motivo
per trovare un sorriso:
“Si vogli bene, mia cara!”
e riguadagni la porta di casa.
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