Guarda com’è pesante
questo cielo di pietra!
Forti colonne
a sostenerlo
prima del tuffo
nel mare tormento.
Questo, mio caro,
è il cielo del cuore,
un cielo finito,
come un telo gettato
fra la mia Finis Terrae
ed il tempo che resta.
Guarda com’è pesante
questo cielo di pietra!
Forti colonne
a sostenerlo
prima del tuffo
nel mare tormento.
Questo, mio caro,
è il cielo del cuore,
un cielo finito,
come un telo gettato
fra la mia Finis Terrae
ed il tempo che resta.
Ah non poter spartire
il macigno del mio cuore!
Così pesante da tirarmi giù
verso lo stagno del dolore,
con il limo che tracima
a rinchiudermi il respiro,
con le nari sotto un velo scuro,
ippopotamo incapace
di lottare…
(Immagine dal Web che ho elaborato al computer)
A un solo passo dal mare,
l’anima chiusa alla fuga
da un cielo pesante, presente,
di una piattezza pre-copernicana,
color lavagna appena inciso
da unghiate bianche di aerei
ora sopra di noi invisibili
al di là delle nuvole, parliamo,
gridiamo nel vento
le nostre notturne paure.
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