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Come Mina e il conte Dracula… La sposa del lupo bianco (lipogramma senza a)

By Poesia 3 Comments

Non temere il lupo!

Qui il lupo non c’è

e non c’è pericolo!

Tu puoi solo chiudere gli occhi

per vederlo nei tuoi desideri.

Se però vuoi correre il rischio

e persino morire,

sufficiente è dormire.

Di solito viene

vestito dei fiocchi di neve

di un gelido inverno

coi denti scoperti

per ferire e incidere

i tegumenti dei perdenti.

Per te è bello come uno sposo,

ipnotici gli occhi rossi,

gentile è il suo sorriso.

Con lui vorresti fuggire

e ti offri per sempre,

gli doni il collo innocente,

…Certe volte finiscon così

esistenze insulse

in cui non succede niente:

Con morti indolori

e tempi eterni divertenti.

 

Dedico questa poesia all’amica Elettasenso, autrice del pregevole blog “inchiostronerodenso” che, con sua rubrica “il gioco del lunedì” stimola e ispira la mia creatività.




 

Cappuccetto Rosso

By Poesia 9 Comments

cappuccettorosso nel bosco

Credo di assomigliare

a Cappuccetto Rosso…

Il cuore di bambina

senza nessun sospetto

(il mio si sta guastando

per quanto mi han tradito)

e poi quel panierino

stracolmo di tesori,

ci sono cose dolci

e cose meno buone,

ma vale e pesa molto,

è tutto quel che ho.

E poi, naturalmente,

c’è anche il grande bosco,

ah, quanto ne ho percorso!

Ah, quando arriverò?

E tutti quegli agguati

a stento superati,

le zone sempre in ombra,

il tremito di foglie,

la voglia di fuggire,

ma tanto non su può.

E in fondo, in fondo, in fondo,

lo sento respirare,

l’ultimo lupo aspetta,

vicino alla casetta.

Giochi notturni nella limonaia (divertissement)

By Poesia No Comments

limonaia notturno

La notte agitata

da velami di luna

corde di nuvole

calate a noi giù dal cielo.

Vento, vento d’argento…

Eri tu, angelo mio,

che correvi ridendo.

Buio fiato di lupo affannato,

già da allora inseguivo

la paura che sarebbe finito

e ogni bacio già dato

diventava rimpianto,

agro agrume

il tuo seno piccino.

Ti sfioravo la veste,

ed eri sparita

pianto di stelle

mi macchiava le dita.

Sai, credevo di averti

e mai più ti ho afferrato.

 

 

 

 

 

 

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