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Ippopotamo

By Poesia 2 Comments

Ah non poter spartire

il macigno del mio cuore!

Così pesante da tirarmi giù

verso lo stagno del dolore,

con il limo che tracima

a rinchiudermi il respiro,

con le nari sotto un velo scuro,

ippopotamo incapace

di lottare…

 

(Immagine dal Web che ho elaborato al computer)

 

 

Dolori elfici

By Poesia 2 Comments

Mi sto lasciando andare

a questo senso di febbre

senza più lottare. Sto male,

dolore fisico e morale. Insonnia

trasversale. Testa di legno, cuore

che brucia sulla pira lustrale

della mia inutile vita larvale.

 

Banzai!

By Poesia No Comments

banzai!

In certe condizioni,

quando mi accorgo

che  uno spigolo acuto

sarebbe strumento ideale

per spaccarmi la testa

e farne uscire le idee,

in certe condizioni,

dicevo,

sarebbe assai meglio

cercare rassegnazione.

Ma. In certe condizioni,

se nessuno mi aiuta

e io non so cosa fare

e  c’è un cancro di gente

disonesta, impunita,

che vuol farmi la festa,

in certe condizioni,

dicevo,

io alzo la testa, grido “banzai”

e da adesso alla morte

mi metto a lottare.

Le mani

By Poesia No Comments

mano-rosa-erosa

Sai che mi ricordo ancora

di quello strano addio che non avvenne,

perché sette giorni dopo ritornasti?

Eppure ci rimasi molto male,

eravamo, amore, a Portofino,

là sul monte per guardare il mare

e quando mi parlavi così strano

promisi a me stessa di non telefonare,

né di cercarti mai e ti guardai le mani,

così per ricordarle, casomai…

tanto sottili e chiare, eppure forti e grandi,

e le carezze sparse, fragili farfalle…

Poi l’aria marzolina respirando,

un po’ primaverile, un po’ invernale,

decisi di affidarmi al mio destino,

sicura del nonsenso del lottare.

Se tornerà, mi dissi, sarà perché lo vuole.

Né baci, né promesse, né parole,

né tantomeno lacrime e sospiri,

attesi sette giorni ricamando

piccoli fiori all’ombra del rimpianto.

E ritornasti e son passati così tanti anni,

e siamo ancora e sempre insieme,

che se li conto mi spavento, ma va bene!

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