Qualcosa di ferino
nel viso del faraone,
con quei suoi occhi lunghi
che guardano lontano,
la bocca, grande, molle,
che gronda di passione…
Chissà se ci è riuscito, lui,
a andare in quel suo mondo
dove godersi ancora
i banchetti col suo grano,
i lini e le sue spezie,
gli ori, gli onori e amori
che ebbe da sovrano?
Chissà se la sepoltura
col giusto orientamento,
i cartigli di preghiera
il pianto delle spose
gli ha dato vita eterna
e eterna conoscenza?
Dove è sepolto ormai
il varco temporale
che porta agli altri mondi
dove è proibito andare?
E io, che gli assomiglio,
almeno nel profilo,
che cosa dovrò fare
per essere divino?
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