Pandemia
Endemicamente fiorisce
questa malinconia dolorosa.
Quasi bella, sboccia come una rosa
da radici di neve e sangue e spine,
dovunque tu voglia,
anche ai margini di una rotatoria.
Ed è contagiosa. Si sparge
con questi sospiri bronchiali,
alveolari, ali di pensieri, e vola
sotto forma di spora. O samara,
leggera come fosse primavera.
Appassisce un anno intero
nella mente, nel cuore.
S’ arrossa la congiuntiva,
essudando rimpianto, paura,
attesa e speranza, forse,
di vita futura migliore
da quel piccolo foro ai lati
dell’occhio caruncolare,
rosa rossa del male.
Le lacrime sono il vettore.
E diventa pandemia questo lutto
cocente da fine imminente
di un anno di vita, la nostra,
condotto assai mediocremente.
Infetti
Noi siamo umorali,
leggermente lebbrosi
e un po’ contagiosi.
Per buoni motivi,
che noi comprendiamo,
parenti ed amici
si mostrano schivi.
Così siamo soli,
ma, pieni d’amore,
a tutti auguriamo:
“Buon anno, brindiamo!”
La rotatoria
Alla rotatoria c’è un posto
dove andremo a mangiare
e, se tu vorrai, resteremo a dormire.
Non è che ti chieda di fare all’amore,
soltanto brindare, mangiare, gioire.
Se poi tutto questo ti farà innamorare,
allora saprò come farti godere.
Sarà il buon inizio di una storia importante,
oppure la fine di un anno normale.
A tutti gli amici che mi seguono un sincero ringraziamento per essermi stati sempre così vicini e avermi dato con il loro sostegno la voglia e l’entusiasmo necessari per condividere qui pensieri e emozioni. Auguro a loro e a chiunque passi di qui un sereno anno nuovo in cui possano realizzare le proprie speranze, i sogni segreti, le loro aspirazioni.
Commenti recenti