Graziosa foschia
di una terrazza a tasca
che cerca luce
fra le tegole smosse,
emblema di speranza,
il nord che non si arrende…
Amami adesso,
in quest’alba di gesso
che trattiene la notte
sull’ali cinerine,
amami, mio vecchio,
sul letto claustrale
che geme astinenza
dalle durissime molle,
rinnova le nozze
di Filemone e Bauci
nell’infausta pianura
dei giorni più freddi…
È un hotel di passaggio,
un’ incrocio di strade,
il tempo, l’amore,
la meta, l’andare…
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