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21 Febbraio 2023, Martedì grasso

By Poesia No Comments

Oggi è un Carnevale

molto quaresimale.

Dopo un bel viaggio in treno,

con viso assai sereno,

oggi l’Italia bella

danza la tarantella,

abile musicista,

lo zio Sam fa il tastierista.

Trucco e parrucco

lasciano di stucco,

trasformano in santi

briganti e lestofanti,

c’è una gran confusione,

ma la televisione,

materna ci cura

da ogni paura.

Santi, demoni e cori,

invasi e invasori,

neutrali pentiti,

di illusioni imbottiti,

montiamo lietamente

senza pensare a niente

sul carro della guerra…

E tutti giù per terra!

 

Lo sguardo del viaggiatore

By Poesia 2 Comments

Lo sguardo del viaggiatore d'inverno

Oggi mi ritrovo

sul far della sera,

con le mani vuote

e le unghie spezzate.

Ho lavorato, lo sai,

(io non so stare ferma)

ma mai in proporzione

dell’immensa stanchezza

che mi urge da dentro.

E allora i pensieri

diventano neri,

stonando, ma tanto,

con la dolcezza dell’ora.

Estremo languore,

che, in altri tempi,

sarebbe stato

preludio all’amore.

Ehi, mi è amara la vita,

in buona sostanza,

per questo tremendo

non sentirmi adeguata,

come quei poveri soldati

della Grande Armata,

nella campagna di Russia,

(se avessi dei dubbi,

sono contro la guerra)

che non avevano scarpe

per camminare.

Logoro il tempo,

scarpe senza suole,

logoro il cappotto,

e la pelle di sotto,

logoro tutto,

viene meno anche

lo sguardo curioso

del viaggiatore.

Eroi moderni

By Poesia 2 Comments

alpina

…E andiamo avanti a cantare

con l’ostinazione di un alpino

che sul Carso fu immolato,

un assurdo peana di vittoria

col sorriso e la lacrima che brucia

all’angolo dell’occhio spalancato.

Facciamoci coraggio, se possiamo,

perché questa guerra sarà lunga,

dura, sanguinaria e impura

e il conteggio dei morti

non è ancora incominciato…

A mio padre (non c’era niente da ridere, ovvero le oscure trame del destino)

By Poesia 2 Comments

babbino mio firmato
Quando gli uomini

fumavano le sigarette

perché non sapevano

di riandare alla guerra

dopo aver scampato

una volta la morte

e che il nemico

era invisibile e forte

e sembrava soltanto

qualche colpo di tosse,

il mattino,

ed era virile fumare

e piaceva alle donne

che non potevano farlo,

almeno non per la strada,

figurarsi le mamme,

in quel tempo mio padre

fumava e fumava.

Io ero ancora piccina

e lui, per farmi giocare,

ecco, riempiva la stanza

di anelli di fumo,

oh, meraviglia,

era un mago mio padre!

Mani tese per afferrarli,

corse, baci, risate,

speranze bambine…

Il nostro bar a Tirrenia

By Poesia 10 Comments

il nostro bar

Non è che ci diciamo

grandi cose,

anzi, certe volte

tu leggi il giornale,

io no, perché la guerra

mi fa male.

Due macchiati tutti i giorni,

il nostro angolo al bar.

Siamo molto diversi, noi due,

io salato, tu dolce.

Poi, di comune accordo,

tentiamo la sorte:

un gratta e vinci

per continuare a sognare.

È amore questo?

Non diciamo parole,

dopo chissà quanti anni…

E un tempo, fu amore?

Ma che cosa ci importa?

L’aria è fresca, serena.

Facciamo due passi

lungo il mare…

Il vento

By Poesia One Comment

aereo e montagna

Nella testa pesante

un rumore di aerei

sarà il vento che parla

o la voglia di andare…

Per sottrarmi al destino

per il pianto che sento

dalla sera al mattino

… Non doverlo ascoltare!

Non esiste paese

con confini più sordi

di quanto urli il dolore

sono piccole gocce

del tuo pianto bambino

o quei fiumi impetuosi

della guerra e del male.

E rimango, scavata

come un petto senile,

sono solo una madre,

ma non posso cantare.

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