Skip to main content

Bentornata Primavera! (Equinozio di primavera 2023)

By Poesia 6 Comments

A sfida di dotte diagnosi,

infine ci sarò,

o dolce Primavera!

Quindi, mia cara, affrettati,

fatti vedere, spogliati,

danza sui prati nuda,

spargi i tuoi dolci fluidi

e nasceranno fiori.

Dammi l’ebbrezza orgiastica

che mi negai un tempo,

restando mezza casta

nei caldi pleniluni

delle mie antiche ore!

Te ne farai qualcosa

di una baccante vecchia

col piede nella fossa?

Non ridere di me:

Io voglio ancor amore!

 

Embolia

By Poesia No Comments

Braccia ospedaliere

si dibattono

con i loro strani fiori

peduncolati in cannule

ovari i di coaguli

epidermici plissè

di petali. E musica

di flebo trombolitica

festini di prelievi

per orge fra cadaveri

in albe un po’ drammatiche…

 

A quest’ora i colori

By Poesia 7 Comments

Giallo e beige,

verde e azzurro,

indistinguibili

a quest’ora.

Anche mia nonna

scambiava i fili

e di mattina

se ne accorgeva.

Che fiori strani

abbiamo creato

nei nostri ricami!

E quando col mio bimbo

giovavamo a Rami,

io perdevo,

tradita dal rosa

e lui se la rideva…

Semplici ricordi

e una strana voglia

di riassaporarli.

Incalzare del  tempo,

dolcezza di allora…

 

Buonanotte, caro, a domani…

By Poesia One Comment

Ciao, figlio caro,

il domani è diventato oggi,

bene o male, la notte è passata.

Ma passerà la pioggia?

E passerà l’inverno?

Passerà il confino del silenzio?

E sarà la primavera

costellata di fiori

e i visi di baci

e il sole salirà ancora

alto nel cielo

e torneranno a volare

le farfalle nei prati

e tutto di nuovo

diverrà bello davvero?

Sarà saziata

la fame di abbracci?

Sarà l’equinozio

a portarci la luce?

Tu che corri con l’alba sul mare

e vedi la gente arrivare

e ti fermi a parlare,

conosci, o figlio, un profeta

che risponda

a quello che chiedo?

E sarà, lui, sincero,

mostrandoti gli occhi

finalmente chiari?

 

L’immagine che ho usato per illustrare la mia poesia è una fotografia di Paolo Scarpellini.

 

Vedere col naso

By Poesia 9 Comments

 

 

Tiglio di città, se non ci fossi tu…

Abbarbicato alla speranza

come me, a suggere una vita

che non c’è nel nero asfalto

di questa triste umanità…

Se non ci fossi tu, come farei,

senza guardare in strada

verso l’angolo del chiosco

dei giornali, a capire dall’odore,

che si insinua dolce nelle nari,

che giugno avanza, pur nel grigio

cielo di giorni sempre uguali

e che l’estate s’annuncia

nella tua chioma fitta di fiori?

Nota: Con grande simpatia dedico questa poesia all’amica Ale Marcotti, mentre vi propongo di leggere questo suo bellissimo articolo “Come una maglia prestata”  in cui ho rilevato alcune affinità col mio scritto, relative  alla suggestione “visiva” dell’olfatto. 

 

 

Deificazione (piccolo esercizio di poesia cortese)

By Poesia No Comments

Per quanto averti

sia impossibile,

piccola chimera

dei miei sogni,

io vorrò darti

motivo di amarmi.

Io ti darò l’Oriente

di albe perfette

e tutti quei cieli

che porto nel cuore.

Tutti i miei giorni

il mio primo pensiero

sarà il tuo viso,

sei tu il mio sole.

Io coglierò i fiori

che sotto ai tuoi piedi

genera terra

al sentirti passare.

Ti darò il gelo

del mio ultimo inverno,

ti darò il fuoco

che accendi nel cuore.

Ti darò il tempo

di ogni respiro,

da quando ti vidi

all’ ultimo giorno,

ti darò il sempre

che ti fa eterna,

perché eterno

è l’amore che provo.

Marcia nuziale

By Poesia No Comments

la sposa di Niki

Processione di panche

accompagna la sposa

umidìta qua e là

da una pioggia emotiva.

Il silenzio dei fiori

già la opprime di odore…

Questo dunque è l’amore,

un bouquet di promesse

e speranze recise?

L’ immagine che illustra la poesia è una mia elaborazione di una foto che  molti anni fa, durante una visita al  Centre Pompidou, scattai all’ opera “La mariée” dell’artista Niki de Saint Phalle (1930 – 2002)

 

 

Esequie del mirabolano

By Poesia 11 Comments

esequie del mirabolano

L’altra notte il libeccio

ti ha preso, susino,

schiantandoti al suolo,

crudelissimo vento…

Il volo dei fiori

mi par di vederlo,

protendersi ancora

nel cielo azzurrino,

quasi cantasse

in un candido trillo

l’attesa dei frutti

e la gioia feconda.

Giacendo riverso

mi mostri i tuoi figli,

che mai cresceranno,

non più grandi di olive,

ma gravi nel peso

per tutti i tuoi anni

e le crepe e gli scavi

nel tronco rugoso.

Speranze senili,

mai più splenderanno

di oro e di sole

le tue mirabelle

e io piango, per te,

mio bel mirabolano,

e piango per me,

per tutti questi anni,

per il sapore d’estate,

così dolce e un po’ asprigno,

che non so se ritorna

e intanto lo spero.

Potatura della rosa rampicante

By Poesia No Comments

Potatura

Povera rosa,

sorpresa nel sonno

dal giardiniere,

così protesa

all’azzurro del cielo,

così indifesa

coi suoi parti sfiniti

di fiori e boccioli

e figli abortiti,

così stordita

dai suoi stessi profumi

da assopirsi svenuta

sul meriggio del muro

e lasciarsi potare!

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: