Skip to main content

Adele

By Poesia 4 Comments

Tutti vogliono Adele,

la scimmietta fedele,

ballerina perfetta

e massaia provetta.

Con la gonna increspata

e la voce flautata

ti ricanta la storia

imparata a memoria.

Nel mio angolo buio

sto da anni in castigo,

non imparo a star zitta,

mi ribello e son brutta,

dico cose indigeste,

non cucino alle feste.

Non nascondo il mio pianto,

e la rabbia o il rimpianto,

non sorrido a comando.

Non mi vuole nessuno

ed ho un nome ribelle

che mi marchia la pelle:

Sono Silvia la strana,

faccio rima con rana!

 

Il mio tempo

By Poesia One Comment

Mi  ero scelta il mio tempo,

solo un piccolo avanzo,

era il tempo del dopo.

Dopo aver provveduto,

con amore, s’intende,

a ogni mia obbligazione

da pagare alla vita,

avrei fatto quel viaggio,

avrei scritto quel libro

e cercato i parenti,

quelli mai conosciuti,

avrei dato una festa

e ti avrei risposato,

a metà  per amore

ed il resto per celia.

Sarei stata a New York

sorvolando le guglie

di quei cieli turriti.

Avrei fatto di tutto,

proprio tutto, ma dopo.

Io ora ci sguazzo,

nel mio dopo che è adesso

e mi sento ingannata,

mentre corrono i giorni,

quelli che non c’è dopo,

quelli che “sono stanca”

“sono stanca e malata!”

 

 

Finché ce ne sarà

By Poesia 5 Comments

Oggi possiamo dirglielo,

a ’sto destino infame,

che noi non ci crediamo

che faccia tutto lui.

È solo un vagabondo,

che vive di espedienti

ben spesso millantando

poteri che non ha,

proprio come quei cani

che abbaiano fintando,

finché rimane chiuso

il cancello che protegge

la loro coda bassa,

un  segno biasimevole

di squallida viltà.

Crediamo appena al fatto

che l’esser messi al mondo

non sia soltanto un dono,

ma anche un forte rischio

di non provare gioie,

amori, feste e fasti,

ma stenti ed abbandono

e che per tutti quanti,

che siano re o bastardi,

la fine della strada

venga segnata sempre

dal marmo statuario,

o quello di Carrara,

o altra pietra o sasso

di bassa qualità.

Perciò, caro destino,

noi ce ne andiam cantando,

finché la voce in gola

non muore di stanchezza

e poi ricominciamo.

Giochiamo come bari,

vogliamo prender tutto

e farlo tutti i giorni,

o meglio a tutte l’ore.

Noi non ti lasceremo

tutti quei tempi morti

che l’ansia e la paura

sottraggono alla vita.

Noi siamo dei ribaldi,

pirati e masnadieri,

disposti a bere tutto,

purché ci sbronzi bene.

Ti sputeremo addosso

dall’alto eroico poggio,

che è anche il nostro abisso,

finché ce ne sarà…

 

 

Cara befana

By Poesia 2 Comments

befana-2017

Avrei voluto più

ore serene,

avrei voluto più

parole buone,

avrei voluto più

brave persone.

Per me non cambia, sai,

befana mia,

prendi le feste e vai,

portale via!

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: