Arrivato è il suono
dell’autobus da sotto,
quattro piani fa,
per essere precisi.
Sono le nove
ante meridiem
e ho preso la febbre,
così tengo il cielo
fuori da me.
Sono isolata
nella mia solitudine
nell’inutile mondo
delle cose importanti,
i piatti, i bicchieri,
la lavastoviglie,
le pareti coi quadri,
il bucato da fare.
Rorida prigioniera
di tosse e di brividi
penso alla gente
che chissà dove va…
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