Un piccolo inventario dei dolori
e ricomincio a camminare,
prima con le gambette
di marionetta imbullonata,
un passo dopo l’altro,
poi con la mente impaniata
nell’assurdità dei sogni
e la necessità di andare,
piccola guerriera, io,
del lungo corridoio,
che dura quanto l’infinita lotta
fra il farcela e il restare.
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