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Genova, non torno!

By Poesia One Comment

Un amore annoiato,

come di un figlio

col genitore malato,

un ombrello, ché tanto

lì pioveva sempre,

più pianto che congiuntivite…

La discesa e poi via Venti,

io, rimbabinita di vetrine

e fare tardi da insolente,

per perdermi il suo sguardo

vagolante, come candela

che si spegne. Per perdermi

quel suo morire piano,

anno per anno, mese per mese,

istante dopo istante.

Così, dopo le gite dai notai,

non sono più tornata, mai,

città mia superba, ma davvero,

che ti apri, mi seduci e non ti dai.

 

Effemeride maligna

By Poesia 2 Comments

Effemeride maligna

A parlare a te di questo giorno

farei più presto a dire:

“Sai non è successo niente”

però, per essere sincera,

dovrei raccontare una discesa

per un sentiero aspro e solitario

lunga fino al centro della terra

senza compagni nel cammino

e grida di rapaci intorno

aridità di rovi latrati di cani…

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