Certe volte credi di salire
su una giostra per bambini,
ma poi quella prende a far male.
Così è la vita, che gira sghemba
e ti atterra con brusche frenate
e pazze rincorse e accelerazioni
da far scoppiare il povero cuore.
È così adescatrice con sogni a colori
e musiche dolci e marce trionfali
che a ogni giro ci caschi
e paghi il biglietto e la implori:
“Che ci sia un’altra corsa
e un’altra corsa ancora…”
Tanto non mi muovo.
Quindi sto seduta
e per passare il tempo
penso e invento
e, come al solito
finisco nel delirio.
Fingo di ritornare.
E ci sarà un giorno
giusto nel clima
né caldo né freddo
in cui si aprirà la porta
e tutta l’aria del mondo
mi balzerà incontro
mi stringerà alle gambe
e mi trascinerà fuori
nella corsa del vento
come io facevo un tempo…
Porto con me
istantanee di cieli.
Cieli che fuggono
mentre io vado via
e spargono al suolo,
alle mie spalle,
lembi di azzurro,
gocce di pioggia
ricordi rimpianti…
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