Tra poco imbiondirà Maggio
sulle colline di Siena.
Andavo sempre a vederlo
e adesso son qui che ci penso.
Se chiudo gli occhi lo sogno,
coperto dal morbido manto,
splendente di oro e di rosso,
di sole, papaveri e grano.
Tra poco imbiondirà Maggio
sulle colline di Siena.
Andavo sempre a vederlo
e adesso son qui che ci penso.
Se chiudo gli occhi lo sogno,
coperto dal morbido manto,
splendente di oro e di rosso,
di sole, papaveri e grano.
Voi che mi dite:
“Guarda com’è bella
questa nostra campagna!”
mentre la macchina fugge
fra sterpi dipinti di giallo
e basse fumanti colline
che accerchiano lente
un mare di nuvole e noia
e l’anima mia che si sdraia
sui rami stecchiti dei pioppi
divisa dal vento in brandelli
di flagellazione e rimpianto…
…Cari compagni di viaggio,
sappiatelo tutti, amici parenti:
Lei qui sta morendo, lo sento!
Quei fiocchi rosati tardivi,
sfuggiti alle brume nel cielo,
della mia nostalgia sono lembi
che vanno là dove ha un senso
il verbo tornare e dove mi è dolce
posare i sogni la sera
per nutrire il mio arido cuore.
Giacerà la mia anima grande
sulle molli colline dei sogni
intrecciando le nebbie notturne
ai lucori dell’alba vicina
e splendendo di antiche speranze
piangerà nell’eterna rugiada.
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