Mi pare un miracolo
ma non è. È solo acqua,
una fonte millenaria,
che continua a sgorgare
e poi ci sono i capperi
con i loro grandi fiori
e io che voglio guarire
da ogni mio dolore.
O caro Asclepio di Kos,
ho salito tante scale
sotto questo arso sole
e ora sono qua e ti prego
di non farmi più soffrire.
Sacerdote di me stessa,
furtivamente mi aspergo
e mi sembra di rubare.
Io ti amo, dio dottore,
perché sei imperfetto,
e so che se ascoltassi,
ma non puoi, per pietà
mi vorresti esaudire,
tu lo sai che non serve
star male e infine morire
e di nascosto piangi
per noi, le tue creature.
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