Nembifero
Orizzonte
Vela
Estenuandolo
Mattinale
Bruma
Rarefatta
Esangue
Estivalia
Rimpiangendo
Brine
Marmate
Evocano
Vane
Ombre
Notturne
Nembifero
Orizzonte
Vela
Estenuandolo
Mattinale
Bruma
Rarefatta
Esangue
Estivalia
Rimpiangendo
Brine
Marmate
Evocano
Vane
Ombre
Notturne
Acuzie di roccia,
taglio di ghiaccio,
graffi del tempo
e delle burrasche,
soffia la vita
tempeste di vento,
molto più a nord
di quel che sognasti…
La pietà della bruma
come unico velo.
Quando sto male
io lo guardo e mi dico:
“Sarà ora di cambiare!”
Or è vent’anni
e sembra ieri…
Il mio avatar
è un fortunato scatto
in pieno controluce
ed è il ritratto vero
di un’ostinata grazia,
il permanere in me
di una bellezza
che non temeva gli anni.
Oh quanto fu vero!
Era la mia anima scura
di poeta con la piega amara
e le farfalle dentro il cuore
e nei piedi la voglia
disillusa di danzare.
Ora che, appesantita
(sempre più bianca
la mia faccia di luna,
gli occhi ancora belli,
ma col tramonto impresso
come un velo di bruma)
somiglio a una falena
polverosa, il mio volo
sfarinato fa rumore…
Ancora un giorno
speziato di amaro
avanzi di sole
di sale dal mare
tingono un cielo
che sereno non è.
Nerbi grigi
di rorida bruma
schiocca il vento
a frustare il tramonto.
Geme il ceppo
arso dal tempo
dentro al fuoco
che brucia i miei giorni,
ma, se mi guardi
non vedi che questo:
sono una donna
che beve il suo tè.
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