Apre specchi nel bosco
il tuo salto infantile,
o mio Elvo incantato
che lassù, alle tue fonti
ti disveli in segreto.
Fanciullino tu resti,
basta solo salire
per spiare i tuoi giochi
che divengono sempre,
ogni anno più nuovi,
ogni giorno diversi.
Ma io no, io mi invecchio,
non esiste l’ascesa
nel cammino del tempo,
solo un lento fluire
all’eterno del mare.
L’immagine che illustra la mia poesia è una fotografia di Roberto Munarin, che ringrazio di cuore per avermene concesso l’utilizzo.
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