Un altro equinozio
rosseggia tra i viali,
Mabon se ne va,
e tu credi che torni.
Ma io no. Perciò piango
e ti stringo le mani,
ammaliata dal freddo
che seduce la mente,
il mio corpo, le cose
ed annebbia i ricordi.
“Avec le temps va, tout s’en va”
graffia a sangue il mio cuore
scricchiolando di foglie
un buon disco rigato.
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