Sopra al grigio dei tetti
scivolava il tramonto
pennellate d’arancio
fra le strade deserte
del paese alle cinque.
Il dehors di quel bar
e noi due assurdamente
a mangiare il gelato
aggrappati al cucchiaio
(creme miste in un cigno
di azzurrato cristallo.)
Il respiro del Rutor
ci incurvava la schiena,
eran fredde le labbra
e l’addio vi alitava
quelle frasi tremanti
che si dicono gli amanti
giunti a fine vacanza…
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