Blande parole tiepide
parlava la sera
sorgendo dal lago,
di grigie brume velata.
Tenace si abbracciava,
come il tuo giovane corpo
al mio, stanco, senile,
il glicine in fiore
al terrazzo sgretolato.
Soavità dei petali,
parole lilla,
quasi non dette,
deliranti promesse
parlavano
le nostre bocche,
corolle tremanti,
penduli grappoli
di baci e sospiri
abbandonati alla notte.
Non era maggio, ancora,
un merlo fischiava,
inesausto, il suo canto.
L’amore, sfinito,
odorava di glicine,
di rimpianto leggero,
pioveva,
piangevi,
piangevo
Bella….
Grazie jeiemerwin e buona serata!
Buona serata a te 🙂