Già tramonta il giorno
dietro ai palazzi stanchi,
lascia i suoi cenci chiari
impigliati ai tetti aguzzi.
Che fretta ha di spogliarsi
del rosa e del corallo?
Che fretta ha di tuffarsi
tra i gridi dei gabbiani,
nell’urto delle rocce,
nel buio della notte?
Forse per lui che è eterno
il risveglio è garantito,
per noi, poveri umani,
è un dono ripetuto…
L’effimero duraturo. DAvvero ben scritta, complimenti!
Grazie di cuore!
Ma è meravigliosa!
Piena di immagini e di una realtà emotivamente terrena.
<3
Grazie fulvialuna 1! Mai come in questi tempi difficili l’eternità del cielo e del rinnovarsi dei cicli della natura hanno messo in drammatico risalto la brevità e l’incertezza della vita umana. A volte mi accorgo di osservare il tramonto con una forma di tristezza che assomiglia a un rimpianto anticipato…
Se non ti dispiace vorrei copiarla sul mio diario personale…
Non mi dispiace! Anzi, ti ringrazio!