Rigurgita il verde già pregno
del breve stagno alluvionale…
Sento le prime rane a sera
già pazze d’amore cantare,
eppure marzo congela
gli orgiastici amplessi
nel rigore invernale.
Sul mio tavolo ordinato
come un chiaro altare
solo una mezza minerale,
acqua chiara e pura,
ma già morta di paura,
tranquillità emozionale.
Ah, poter tornare a bere
(e nuotare e gracidare)
là dove scorreva lenta
la mia torbidità vitale!
Bellissima, baci cara, buona serata e buona settimana, <3
Grazie, cara Laura, buona settimana anche a te!
buona serata Silvia
Grazie Giovanni, ricambio di cuore!
Leggo sempre con piacere i tuoi versi. Hai la capacità dell’intimà e allo stesso tempo del distacco. Confindenziale ma attenta –
Un po’ di mistero non guasta 😉 Grazie Salvatore!
Volevo dire intimità…sorry. A presto!
Era così chiaro il concetto che non avevo percepito il refuso! 🙂