Prendo una pausa
dalla vita mia.
Sono un pierrot
un po’ rococò
che versa una lacrima
in questo bistrot.
E fingo il sorriso,
come le escort
che vengono qui,
con pelle di pesca
e gambe in velluto
su altissimi tacchi,
incrinati equilibri
fra improbabili sogni
e speranze svanite.
Siamo tutti così,
o sconfitti o delusi
e aspettando il futuro
ci beviamo un caffè…
Pure verità. E ben scritte.
Grazie Davide!
Nascondere la profondità nella semplicità è tutt’altro che facile. Ma dietro questo trucco un po’ magico si nasconde il meccanismo che può muovere l’interno dell’animo. 🙂
Quanti di noi per tirare avanti sono stati costretti a indossare una maschera, quella richiesta dal ruolo!
E’ un pensiero che dà il capogiro.
Quando entriamo in un bar, e sorseggiamo un caffè, è come se entrassimo in una sala da ballo, degli occhi. E senza maschera,pur se fugacemente, indaghiamo le facce, gli attimi e i respiri.
Grazie del commento… in quegli attimi di pausa dalla solita vita, c’è molta verità
Ciao Silvia sempre molto brava, appena potrò verrò a gustarmi tutto ciò che hai pubblicato mentre ero via.
Grazie Giovanna, ne sono felice!
Che bello. Beviamoci un caffè ?