Ancora una volta
la Luna con Giove
m’incanta.
Un dialogo di dei
che si consuma
srotolando parole
d’oro nel silenzio
siderale, segrete
al nostro orecchio
mortale. Curioso
e lontano,
inadatto a capire.
Pizzica l’aria
un gruppuscolo
di note accordate,
sospinte dal vento,
vorticando.
Come vorrei, o Luna,
entrare in un varco
spaziotemporale,
piccolo come una toppa
di chiave,
un’anomalia musicale.
E perdermi, infine,
unica mortale,
nel vostro mondo
accogliente,
conoscere il tutto
e mai più ritornare,
vedendo, sapendo,
continuando ad amare.