È stato dolcissimo
sognarti stanotte…
Assopita nell’acqua,
nella mia vecchia vasca
sono stata svegliata
dal tuo cauto accudirmi,
mi asciugavi la schiena,
con un lieve massaggio,
come se già sapessi
che io stavo tremando.
Con un gran telo bianco
mi negavi agli sguardi,
era un sogno affollato
con la gente lì intorno.
E poi mi baciavi
quasi fossi un fratello,
non lo eri per niente:
La mia bocca stupita
lo sapeva sfiorando
quell’asprigno sapore
del tuo fiato agitato,
come more nel sole
con il sangue sui rovi
e noi due là, nel prato.
Voglio dirti una cosa:
Fino ad oggi, al risveglio
non sapevo, ragazzo,
di averti già amato,
noi, divisi dal tempo,
tu, ridente, all’aurora,
io, già volta al tramonto,
parlavamo in quei giorni,
parlavamo soltanto…
i corpi abitano la regione sconfinata tra sogno e desiderio… e ti sorprendono, imponendosi
È proprio così… Grazie Franz!
ed è bello che accada… <3
Quanta dolcezza…
Un risveglio col sorriso…
Cara Silvia, questa poesia è particolarmente bella. La dolcezza del sogno si fonde con la consapevolezza di un amore reale e struggente. Un abbraccio
Grazie carissima Olivia! Ricambio l’abbraccio!