Questa mattina,
vidi la morte
nel corridoio,
nel corridoio
della mia casa.
Proprio là in fondo
c’era la morte,
c’era la morte
seduta sul trono.
Con le sue vesti
sovrabbondanti,
fatte di lembi
di vesti dei morti.
Più nera del nero
dell’alba d’inverno,
vidi la morte
e la vidi in trionfo.
Per andare in cucina
a farmi il caffè
avrei dovuto
passarle accanto.
Mi era parsa benigna,
e priva di fretta,
come chi viene
e poi se ne va,
ma era la morte,
la morte sul trono.
Non troppo impaurita,
mi mantenni prudente.
Tornai a letto
e adesso son qua,
piuttosto contenta
di raccontarlo.
C’era la morte
e poi se ne andò.
C’era la morte
nel corridoio,
c’era la morte
seduta sul trono.
Vidi brillare
nel portaombrelli
della sua falce
la grande lama.
Nel portaombrelli
a forma di scarpa
vidi brillare
la grande lama.
C’era la morte,
seduta sul trono
nel corridoio
della mia casa.
C’eran la morte,
La falce, la lama…
Recò un avviso
la morte cortese,
la morte senz’arma,
seduta in maestà.
Or se n’è andata,
ma un dì tornerà,
brandirà la sua falce
e mi ucciderà.
Bellissima! 😀
Grazie! Il sogno un po’ meno…
Ci credo! °_°
Ma l’hai reso molto bene!
Grazie ?
Ah come mi piace!
Grazie Xenio! A me questa poesia, adesso, alla luce degli eventi, mette i brividi!