Appartengo alla categoria delle donne fortunate in famiglia, ma, quando ero poco più di una bambina ho conosciuto una giovane sposa, minuta, col viso dolcissimo, sembrava un uccellino, che aveva il volto spesso deturpato dai lividi (le botte del marito) che cercava di nascondere con trucco pesante e ciocche dei suoi capelli biondi, trascinate a coprire le guance. Mia madre raccoglieva le sue confidenze, io ascoltavo e guardavo i begli occhi grandi della donna riempirsi di lacrime. Non ho mai dimenticato… come non ho dimenticato mio padre, un uomo giusto e generoso, che fece il possibile per aiutarla.
Condivido volentieri questo post di Enrico Garrou per non dimenticare.
#StopViolenceAgainstWoman
https://liberodifareilfuturo.wordpress.com/2015/09/01/lattualita-della-questione-femminile/
Ho sempre il dubbio, su questi temi, di parlare a vuoto. Ma forse le parole aiutano a incrinare tanta vergogna infondata
È bene far sapere!
Secondo me il bene di parlare di queste cose è il fatto di far intravvedere una uscita a chi si sente in un bunker 🙂
Grazie cara Silvia per questa condivisione che ci unisce nel far sapere che purtroppo la violenza sulle donne è quotidiana. Un caro saluto
Grazie a te per aver risvegliato i miei ricordi!
Un abbraccio