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Poesia

Il portico di legno dell’hotel, i lavoratori a distanza, la vecchia poetessa e il grappolo d’uva fragola.

By Ottobre 7, 20213 Comments

Era piuttosto strana la stagione,

piuttosto calda, per essere settembre,

con un’ostinazione nei profumi,

appena dissoluti e putrescenti,

che non sapevi mai, con la memoria,

se fossi a un funerale, al cimitero,

o festeggiassi un grande amore

con una danza, matura e passionale,

bagnata di sudore e di champagne.

Il verde del fogliame ingravescente

in toni gialli, rossi e siccitosi

e l’ombra garantita dal bel legno

del portico coperto dell’hotel…

Swappava un dirigente affaccendato,

un altro che, affannandosi, fumava

e c’era un giovanotto col canino,

che si giocava il suo bel tempo lavorando.

In un angolo, una vecchia un po’ spaesata

scriveva quattro versi rimpiangendo

i tempi quasi eterni del passato

e quei suoi passi bianchi nel giardino,

rincorsi dal destino tramutato

in un giovane suo amante squattrinato.

E c’era un grappol d’uva abbandonato

di color viola e follemente illuso

di poter essere il modello, con le pere,

di un quadro impressionista di Gauguin.

 

3 Comments

  • wwayne ha detto:

    Leggo e commento regolarmente i tuoi post da anni, e tu fai lo stesso con i miei. In tutto questo tempo ti ho visto pubblicare tanti post – capolavoro, ma questa è senza dubbio una delle gemme più splendenti.

    • Silvia ha detto:

      Grazie per quanto mi hai scritto, è la prima cosa che ho letto stamattina e mi ha illuminato la giornata. Mi ha fatto molto piacere il tuo giudizio così lusinghiero, ma anche il sentirmi capita. Questa poesia è importante per me, è cronaca vera “in diretta” di un momento che stavo vivendo poche mattine fa e sintesi estrema della mia vita passata, insomma c’è molto di me. Solo l’uva è inventata, è un umile simbolo della vanità delle speranze umane. Grazie di tutto, buona giornata .

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