Certo che no!
Così facilmente
la notte non passa.
Deve morire filtrando
rigagnoli d’alba
dalle persiana.
E tu, viva carne
accanto al mio
tormentato fianco,
che respiri
e sussulti sognando,
ti devi svegliare.
Rinuncia a quei laghi
di sonno dorato
di sole in cui cadi
continuamente
dopo avermi chiesto
con voce impastata
se è tardi!
È tardi infinitamente
per la mia noia,
per l’ansia
che mi attanaglia,
per la notte svenata
in dolente agonia,
che sviene in deliquio
su queste pareti
di vita finita.
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