Stanotte ho sognato un sabba
in un posto che conosco
e che non dico.
Io ci sono andata,
in ciabatte,
io mortale, senza invito
per spiare.
C’erano streghe
brutte e belle
tutte avevano il cappello
nero, e che cappello!
Una parlava
e istruiva le altre.
C’erano asini e cani
i cani a mancina,
gli asini a destra,
tutti a zampe giunte,
comandati a pregare.
Poi me ne volevo andare,
ma una turba
di giovani accoliti
mi faceva ressa
e non mi lasciava passare
e diavoli infanti
mi si avvinghiavano
alle gambe stanche
e io li staccavo
e si squartavano in pezzi,
forse per rabbia,
o per punizione.
Prova e riprova,
sono fuggita,
mi sono svegliata
e ero tutta sudata.
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