So che non è bene
divulgare i segreti di Morfeo,
ma io so dove sono
le porte della notte,
troppe volte le cerco
e poi ne resto fuori.
Stanotte, verso le due,
ero disposta a pagare
per chiudere gli occhi.
Sarà stato per questo
che, subito dopo,
ho incominciato camminare
in una strada buia
e molto popolata,
come da gente
che si accalcava,
forse all’ingresso
di una metropolitana.
Ero così contenta
e sicura di entrare.
Poi una porta immensa
scorrevole in vetro
si è chiusa scivolando
fra me e tutte quelle facce,
io fuori e loro dentro,
e mi ha lasciata al di qua
della città dei sogni,
così piena di luce,
di musica e avventura.
E mi sono svegliata.
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