Il sublime subliminale
vibra sull’arenile,
sostiene le mie ali
e la libertà di volare.
Mi potresti sentir gridare,
sono la poiana in amore
e il falco predatore.
Come sono piena, adesso,
nei confini dell’estasi
tra l’essere e il divenire!
Sono il cielo che si sversa
nell’azzurro ibernale del mare
e trattengo sulle spalle
la neve che si attarda
giù dal colle fino a congelare
le lamine d’acqua
di un breve temporale.
E mi specchio e mi piaccio,
sono il mattino del mondo,
dentro un dio molecolare…
Ancora una volta ringrazio Paolo Scarpellini per questo magnifico scatto, che ispira e illustra la mia poesia
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