Col maglio di Stravinskij
forgia il cuore
note contorte
battute e ribattute
sopra incudini
roventi di dolore.
Cade il tempo
da orologi di tortura
ed ogni istante
ridiventa eterno
nella liquidità
del male universale.
Funamboliche dita
di un pianista geniale
in staccati martellanti
di scintille minimali
ripetono risate
dei giorni dell’amore.
Un recitativo folle
grottescamente implora
un canone eterno
di ricordi incalzanti
così che io muoia
ancora ancora e ancora…
Commenti recenti