Non mi riscalda
questa primavera…
Presto, datemi da bere!
Bere all’indietro
fino a quello ore,
quando i! mio sangue
si faceva miele,
la pelle chiara
spogliata del pudore,
la testa che ronzava
come un alveare
e da dentro il petto
rimbombava il cuore.
I tamburi, i tamburi,
i tamburi dell’amore,
la mollezza delle ossa
liquefatte di stupore,
gialli seneci ebbri,
recisi nel bicchiere.
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