Sono tornata qui con la mente,
paese mio che m’hai tradito
e distrutto e vanificato.
Qui, dove un tempo
respirava col tuo ventre teso
l’ombelico del mondo,
proprio il centro perfetto,
dell’origine del tempo,
mio e di tutto il resto.
Sì, poiché più non ti sento
come il meglio
di ciò che chiamo eterno,
né ti desidero, né ti amo,
né più vorrei ritornare,
son venuta a raschiare
dalla grigia roccia degli alpini,
che fu un tempo la cicatrice
del divenire,
con le unghie dell’ansia
fra i tuoi licheni crostosi,
per ritrovare qualcosa,
un frammento di cielo caduto,
lo smeraldo in una goccia
di rugiada, una speranza
almeno, per ricominciare.
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