Tutti questi litri
di liquido amniotico
riversati nel mare
di sogni agitati…
Io ti desidero, madre,
e ti riconosco
e ogni notte ritorno,
ritorno e mi immergo
e comincio a nuotare,
ma da sempre è fatica
e paura e freddo piacere.
È questo che provo
spezzando l’onda scura
del mistero abissale.
Perché mi respingi,
carissima madre?
O forse mi ami a tal punto
da allontanare da me
il meriggio fatale
(già il sole al tramonto
mi acceca lo sguardo)
e impedirmi di andare?
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