I gioielli falsi di vetro
che speravano gloria
nel capodanno almeno,
dalle vetrine del tabaccaio
brillano tristi al neon.
Triste l’abete ancora acceso
si sporge da un balcone,
la casa buia dietro.
Triste s’affaccia il cimitero
che fiorisce di lumini
lungo la strada verso casa,
lì, dove la rotatoria snoda
la nostra lenta attesa,
ma siamo ancora vivi.
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