Gabbie di gabbiani appese al cielo.
Gabbie di gabbiani ammarano
sulla cresposità dell’onda.
Sono prigionieri!
Lo senti come piangono?
Il loro grido evade
la circolarità di fiamma
dell’orizzonte all’alba.
Lo senti come piangono?
Il loro grido lima
la nebbiosa finestra
del mio sonno incostante.
Sono prigioniera!
Il risveglio umiliato
dai sudori notturni
ed i polsi costretti
dentro i ceppi dell’ansia…
I polpacci formicolano
per la voglia di andare,
le braccia si spalancano
nella mimesi del volo.
Inerte agonia isometrica
la consapevolezza del Fato!
Ogni orizzonte inscatolato
da un cielo più lontano…
Lo senti come piangono?
L’infinità senza senso
ha ingabbiato i gabbiani.
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