E poi ho deciso di accettare
il balzo nel vuoto del futuro
e questo presente destrutturato.
Mai più interagire col destino,
mai più programmare, ma buttarsi
nell’orgia spesso amara della vita.
La profezia non si può contraddire,
non si può fermare il flusso
univoco della freccia del tempo.
Io ci sono fin che ci sono e vivo
come capita, bevendo il veleno
del tempo che passa, giorno per giorno,
e qualche bicchiere di birra, almeno,
a mia discrezione e piacimento
per dimenticare questo lento
affogamento. Per la morte
non c’è né cura, né prevenzione.
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