Non chiederò all’autunno
di risparmiarmi le foglie
né di offuscarmi i sensi
alle nebbie del mattino.
Per quel fuoco inesausto
che mi consuma dentro,
a petto nudo
affronterò l’inverno.
Non chiederò all’autunno
di risparmiarmi le foglie
né di offuscarmi i sensi
alle nebbie del mattino.
Per quel fuoco inesausto
che mi consuma dentro,
a petto nudo
affronterò l’inverno.
E sogno ostinatamente
di volare.
Dopo tanti anni
il sogno ancora quello,
le mie ali non so,
non me le vedo mai.
Apro la finestra
e non è suicidio,
fa un po’ paura,
è solo libertà.
L’aria sempre
così tersa e l’azzurro…
solo la montagna
stavolta è diversa.
Pare d’autunno,
vestita di rami,
ma le foglie oramai…
e il suo fianco è graffito
dal martirio del tempo.
Non chiederò all’autunno
di risparmiarmi le foglie
né di offuscarmi i sensi
alle nebbie del mattino.
Per quel fuoco inesausto
che mi consuma dentro
a petto nudo
affronterò l’inverno.
E verrà un giorno in cui
la terra
mi marcirà le foglie
e io,
singhiozzo dell’eterno,
mi pioverò per sempre
nel pianto universale.
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