Sai quelle madonnine
sublimemente azzurre
col cuore rosso esposto
come un’autopsia,
senza dramma nel dramma,
perché intanto sorridono
per non mostrarsi afflitte
dalle mortali ferite del figlio,
dispensando coraggio?
Ecco la mia empatia.
Sai quelle madonnine
sublimemente azzurre
col cuore rosso esposto
come un’autopsia,
senza dramma nel dramma,
perché intanto sorridono
per non mostrarsi afflitte
dalle mortali ferite del figlio,
dispensando coraggio?
Ecco la mia empatia.
Cerchi il segreto?
Figlio, è dentro di te…
Piccolo sole è il tuo nome
da indiano. Per quella luce
che ti splendeva dentro,
fin dal primo respiro.
Io ti ho nominato, ragazzo
e con QUEL nome
alla vita ti ho chiamato.
Manca un’ora e quaranta.
Voglio la mia libertà.
Ma ti rendi conto, madre pazza,
che la felicità
che mi hai donato
quando ti sono nato,
me l’hai levata tu,
giorno per giorno,
con le bugie insensate?
Oggi c’è la primavera
qui intorno e il mare
rigurgita azzurro e sale
nelle onde del canale.
Tutto un giocare,
ancora per poco,
poi il sole andrà a tramontare.
Ti ricordi la prima elementare?
Io, in un anno, ho imparato,
come mi avevi chiesto,
a leggere e a far di conto.
Poi non ti è più bastato.
E ora sto chiuso dentro,
quando basta,
otto ore al giorno,
più l’intervallo del mangiare.
Ora che ho perso il sorriso
e molti dei miei bei capelli,
riesci ancora a gloriarti
di avere un figlio impiegato?
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