Tu, nell’inquieta notte,
sognando di lottare,
agiti le mani in aria
e io te le imprigiono
e penso a Don Chisciotte,
l’eroe dei sognatori.
Poi cerco il sonno invano,
perduta la mia strada
fra giochi di parole
e trucchi per dormire,
le rime, gli anagrammi,
ogni follia palindroma
e i volti dei miei morti
che vogliono apparire.
Così si fa mattina
e torna il grigio nero
a disegnare il cielo,
un giorno nuvoloso,
malgrado te, che canti
e vuoi portarmi al mare.
E allora andiamo, amore!
Corriamo la domenica
su strade meno amare
con il perpetuo ansito
dell’asma esistenziale,
un fuoco sotto cenere
che crepita nel cuore:
Qualunque sia la meta,
dobbiamo ritornare.
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