Tutte queste vetrine in frantumi,
ragnatele taglienti di sogni
infranti e il buco del sasso
nel mezzo: Furto con scasso
d’identità e di passato.
E noi manichini qua dentro,
col cuore di legno, smarriti
dietro agli occhi dipinti e truccati
e i genitali nemmeno accennati,
la bocca di lacca coi denti
da latte piccini, baci mai dati,
passioni annientate. In saldo
tutti i nostri ricordi. Non fuggiremo,
infilzati sul nostro trespolo
da streghe impalate, sanguinando
il nostro niente fra i crampi alle gambe
e crolleremo un giorno dissanguati,
fantasmi di colla tarli e cartapesta
dietro alle saracinesche sghembe
chiuse infine per sempre.
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